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Stress in gravidanza: conseguenze e rimedi

2022-10-07 11:47

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Stress in gravidanza: conseguenze e rimedi

La gravidanza è una fase di trasformazione che può rivelarsi stressante per la donna, la coppia e il bambino. Prima che lo stress in gravidanza produca conseg

La gravidanza rappresenta una fase di trasformazione, infatti è in grado di cambiare la visione che la donna ha di sé stessa.


Partiamo osservando il primo cambiamento che salta all’occhio: il corpo.


Arriva il pancione e con lui i chili in più

e le gambe gonfie. Ma ancora prima che la pancia sia visibile sono frequenti nausea e stanchezza. Insomma, lo specchio rimanda un’immagine distante dalla precedente e la donna sente che


il fisico reagisce diversamente

, per esempio potrebbe avvertirlo più goffo o sensibile al caldo.



Anche se fastidiose, queste modifiche assicurano il benessere del feto e preparano le condizioni necessarie per dare il benvenuto al piccolo.




Più il corpo cambia, più l’idea di essere mamma si avvicina. I pensieri che accompagnano questo momento sono del tipo:


“Chissà se sarò all’altezza”,

 


“Come sarà fatto?”, “Mi riconoscerà?”, “Riuscirò a capire di cosa ha bisogno?”

. Ecco che la visione di sé come madre inizia a ritagliarsi uno spazio importante, preparatorio alla nascita.




Anche se tutto questo è certamente una palestra per sapersi rapportare al neonato, è chiaro che la futura mamma viene bombardata da


aspettative, paure, desideri, dubbi, consigli non richiesti

. Tutto questo mentre sta cercando di affrontare l’organizzazione della giornata, adattarsi ai nuovi ritmi e pensare a quando e come interrompere il lavoro. In una sola parola: stress.




Vediamo ora cosa si intende per stress in gravidanza e quali possono essere le conseguenze e i rimedi utili per farvi fronte.




INDICE


Che cos’è lo stress in gravidanza


Lo stress è quella spiacevole condizione in cui ci si sente sotto pressione nel dover portare a termine compiti che consideriamo al di fuori della nostra portata.

Questo è ciò che accade durante la gravidanza tra ecografie, visite mediche, scelta dell’ospedale in cui partorire, preparativi per la cameretta nuova, confronti-scontri con il partner per la scelta del nome, borsone da preparare per il momento del parto, colleghi da salutare, mamma e suocera da coinvolgere senza che invadano il proprio spazio personale e chissà che altro.




In più, ci si immagina che da un momento all’altro si avrà tra le mani una piccola creatura da dover allattare, lavare, vestire, cullare, consolare, tenere al sicuro. Certo, c’è entusiasmo e attesa, ma a volte


la fatica e la sensazione di non farcela

possono annebbiare tutto il resto.




I sintomi dello stress


Lo stress non impatta soltanto le emozioni, ma agisce anche sul corpo attraverso un indebolimento del sistema immunitario e allo stesso tempo porta a galla pensieri negativi.

Infatti,


i sintomi dello stress sono moltissimi e variano da persona a persona

. Possiamo, quindi, suddividerli in sintomi:




  • somatici (mal di testa, mal di schiena, mal di stomaco, alterazione del sonno e dell’appetito, stanchezza, etc.);
  • emotivi (es., ostilità verso gli altri, rabbia, ansia, pianto, impotenza, etc.);
  • mentali (es., difficoltà di concentrazione e del prendere decisioni, preoccupazioni, etc.).

Quando in gravidanza si percepisce un costante stato di stress è necessario valutare le conseguenze per il piccolo e i possibili interventi da intraprendere.




Quando lo stress diventa eccessivo: il ruolo del cortisolo


Lo stress in gravidanza, se intenso e prolungato, può influenzare negativamente la crescita del feto e avere conseguenze indesiderate anche sullo sviluppo del bambino.

Lo stress, infatti, è responsabile della produzione di un ormone chiamato


cortisolo

. Quando lo stress è tollerabile viene prodotta una piccola quantità di cortisolo che serve alla mamma per reagire alla situazione stressante. In questo caso il feto non entra in contatto con il cortisolo e resta al sicuro.




Al contrario,


se la mamma è molto stressata

e questo stato si mantiene per gran parte della gravidanza, ecco che il cortisolo viene prodotto in enorme quantità, manifestandosi tramite i sintomi fastidiosi e schiaccianti già descritti. In questo caso


il cortisolo riesce a oltrepassare la placenta

e diventa pericoloso per il bimbo.




Cosa succede, quindi, se elevate concentrazioni di cortisolo raggiungono il feto?




Conseguenze dello stress in gravidanza per il bambino


Secondo molti studi, quando le mamme sono sottoposte a un forte stress in gravidanza, i loro figli sono più a rischio di:



  • nascita prematura, cioè prima della 37° settimana di gestazione. 
  • basso peso alla nascita. 
  • scarso movimento in gravidanza e dopo la nascita.

Inoltre, questi bambini potrebbero essere più sensibili allo stress durante la loro vita, avendo maggiore probabilità di sviluppare disturbi d


’ansia, depressione e altre condizioni psichiatriche

.




Lo stress in gravidanza, infine, può incentivare la mamma a commettere azioni estremamente dannose per la salute del feto, come


fumare o bere alcol

, nel tentativo di gestire le emozioni e i pensieri negativi che lo stress porta con sé. Per questo motivo è importante che la mamma si prenda cura di sé in modo adeguato.




Come prevenire le conseguenze avverse dello stress in gravidanza


Se è vero che esiste un legame tra forte stress in gravidanza e conseguenze negative sullo sviluppo del bambino, è altrettanto vero che esistono strategie efficaci per prevenire e limitare lo stress in gravidanza, così da schivare gli effetti indesiderati.

Stile di vita


Per evitare le conseguenze negative dello stress in gravidanza bisogna prima di tutto limitare ciò che può generare stress. Conviene, quindi, indossare il più grande


scudo contro lo stress

: l’adozione di uno stile di vita sano.




Cosa vuol dire?

Avere un’alimentazione sana e variegata, mantenere un sonno regolare e praticare attività fisica. Queste abitudini sono tutte fonti di equilibrio e benessere per il corpo e per la mente.




Consapevolezza


Quando, però, durante la gravidanza lo stress bussa alla porta e diventa intollerabile, non abbiamo più la possibilità di prevenirlo ma esistono metodi efficaci per ridurre in modo significativo i sintomi e le sue conseguenze sul bambino.




Il primo passo è quello di


accorgersi che qualcosa sta cambiando

nel modo di affrontare la quotidianità. Bisogna sintonizzarsi con gli stati emotivi spiacevoli e afferrare i brutti pensieri che vagano per la testa come palline da ping pong. In altre parole, anche se verrebbe istintivo evitare di pensare alle sensazioni negative, la miglior cosa da fare per combattere lo stress è quella di diventare consapevoli.




Riuscire a dirsi “E’ un brutto periodo, non mi sento per niente in forma, probabilmente è stress”

è ben diverso dal restare in balia dei propri stati d’animo e ripetersi “Che sta succedendo? Non sono mai stata così!”.




Corso di accompagnamento alla nascita


Tuttavia, non è semplice focalizzarsi su sé stessi, comprendere cosa sta accadendo al proprio corpo e portare a termine gli impegni previsti nel corso della gravidanza. Per farlo è utilissimo frequentare i corsi di accompagnamento alla nascita in cui si ha la preziosa opportunità di


confrontarsi con professionisti

esperti in gravidanza e post parto.




In questo modo si possono ottenere informazioni valide e affidabili per vivere con serenità la gravidanza. Il corso, inoltre, prevede il


confronto con altri genitori

che vivono gli stessi dubbi, problemi e paure.


Condividere

spunti di riflessione permette a tutti i partecipanti di diventare consapevoli delle proprie difficoltà e saper chiedere l’aiuto più adeguato.




Consulenza psicologica in gravidanza


Una volta presa consapevolezza, è bene individuare le fonti dello stress in gravidanza (“cosa mi crea questa tensione continua?”) e trovare soluzioni efficaci per gestire la situazione e le emozioni sgradevoli associate. Per farlo è bene chiedere una


consulenza psicologica

, svolta da un professionista specializzato nel sostegno alla genitorialità che guiderà la mamma e la coppia nel viaggio verso la maternità e la paternità.




Consulenza psicologica post-parto


Infine, se lo stress dovesse proseguire anche dopo il parto, è fondamentale


rivolgersi alla figura dello psicologo

per lavorare sulla costruzione di un solido legame genitore-figlio. Infatti, un genitore sottoposto a un forte stress mette in atto modalità di accudimento non sempre adeguate alle esigenze del figlio.




Questo si verifica perché


l’attenzione è rivolta alla situazione stressante e alle conseguenze negative

che il genitore avverte su di sé. In poche parole, un genitore alle prese con i propri bisogni trova difficile sintonizzarsi con i ritmi e i segnali del neonato, che vengono trascurati o fraintesi.




Con il sostegno psicologico è possibile attutire le conseguenze dello stress in gravidanza e preservare lo stato di salute del neonato.





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